Istituzioni architettoniche ed ornamentali sull'antico e sul vero (1880 - 1910)
Unità
Segnatura definitiva: GDA 3.3 Scritti 14
Contenuto:
l'unità riguarda l'opera didattica Istituzioni architettoniche ed ornamentali sull'antico e sul vero, questo il titolo del progetto editoriale ideato dall'architetto, probabilmente fin dagli anni di studio e formazione a Napoli (cfr. P. Barbera, Giuseppe Damiani Almeyda artista architetto ingegnere, Palermo 2008, pp. 132−141). L'opera, concepita allo scopo di fornire un repertorio dell'arte del disegno, con modelli tratti dal "vero" e dall'antico, che guidasse gli studenti delle scuole d'arte e dell'università, avrebbe dovuto svilupparsi, secondo il primo piano dell'opera, in tre volumi con 120 tavole in folio, due dedicati al disegno d'ornato e un terzo alla composizione architettonica. Nel 1883 l'architetto Damiani Almeyda parte con i tre volumi di disegni già composti in cerca di finanziatori a Torino, a Parigi e Londra. Secondo questo primo progetto nel 1884 pubblica un fascicolo di saggio anche in lingua inglese (specimen) e francese da inviare gratuitamente a titolo promozionale a istituzioni e studiosi scelti, insieme ad una lettera di presentazione dell'opera. In seguito, per i costi elevati, decide di compattare le tavole in due volumi, anche su consiglio di Camillo Boito, incaricato dalla Commissione centrale per l'istruzione artistica industriale di esaminare l’opera, quando Giuseppe Damiani Almeyda si rivolge al Ministero della Pubblica Istruzione perché ne sostenga la pubblicazione. Nel 1887, avendo ottenuto dall'editore Langher il prestito del capitale per stampare il primo volume con le introduzioni e le prime 60 tavole in folio, affida le stampe alla Litografia Richter & C. di Napoli. Tra il 1890 e il 1891 viene pubblicato dall'editore Carlo Clausen il primo volume con il titolo di Istituzioni ornamentali sull'antico e sul vero. Il secondo, dedicato alle Istituzioni architettoniche, non viene mai dato alle stampe. L'opera editoriale pubblicata delle Istituzioni ornamentali viene presentata alla Prima esposizione italiana d'Architettura di Torino del 1890 e ottiene la medaglia di bronzo.
L'unità si articola nelle seguenti sottounità:
- Corrispondenza
- Istituzioni ornamentali − Studi preparatori e schizzi
- Istituzioni ornamentali − Disegni originali
- Istituzioni ornamentali − Tavole scartate
- Gestione corrente
- Saggi di stampa
- Fascicolo di saggio
- Scuola italiana di Architettura civile − Schizzi e studi preparatori
- Scuola italiana di Architettura civile − Proemio e disegni originali
- Scuola italiana di Architettura civile − Tavole scartate
- Istituzioni ornamentali − Bozze di stampa
- Istituzioni ornamentali − Litografie, cromolitografie, incisioni
Consistenza:
2 bb. con 510 uu.dd. (1211 cc. e 49 pp.), 5 volumi/album e 12 cartelle con 364 disegni, 194 stampe e 13 fotografie
Nota dell'archivista:
I documenti testuali si trovavano ricondizionati all'interno di tre faldoni nuovi, tuttavia il primo faldone (b. 13) conteneva la cartella archivio originale costituita da due piatti di cartone rigido e lacci, sul front. un'etichetta: "Gestione corrente. Istituzioni ornamentali sull'antico e sul vero. Stampa. Ditta Richter e C. Napoli. 30 dicembre 1887", le carte all'interno si presentavano in disordine, ma alcune di esse e precisamente quelle relative agli “Abbonamenti” e alle attestazioni, raccolte dentro un documento usato come camicia. Il secondo faldone (b. 14) conteneva le carte sciolte raccolte dentro una camicia “Corrispondenza” e carte inserite dentro buste di acetato.
Nel terzo faldone (15) le carte si trovavano in gran parte raccolte dentro una camicia sul cui front. si legge “Contratto Langer Damiani. Senza data pel registro”, alcune lettere invece erano conservate singolarmente dentro buste di acetato: lettere della ditta Richter & Co., una fattura della cartoleria Raffaelli, la copia della lettera di V. Ragusa, presentazione dell’opera Istituzioni ornamentali in inglese, documenti relativi alla vendita di copie delle Istituzioni ornamentali in giacenza in un magazzino in via Monteleone a Palermo al sig. Pietro Lojacono (1909)
I documenti grafici erano conservati in gran parte all'interno di tre grandi album che dovevano in origine contenere le tavole dei tre volumi previsti dal primo piano editoriale, e che probabilmente sono quelli che l'architetto si portò dietro nel suo viaggio alla ricerca di finanziamenti in Italia e all'estero. È probabile che il contenuto di questi volumi sia stato modificato da Francesco Damiani, figlio dell’architetto:
- volume II con disegni originali scelti dalla tav. I alla tav. XL, con etichetta "Istituzioni Architettoniche / estese / sullo studio dell’Antico / opera di / Gius(eppe) Damiani Almeyda / architetto ed ingegnere / vol. II" e, aggiunto a matita, “1°”, sulla prima pagina si legge un’annotazione a matita, probabilmente vergata dal figlio Francesco, “Tavole originali di Giuseppe Damiani Almeyda / opera Istituzioni ornamentali / (da tav. 1 a tav. 40)
- volume con etichetta strappata con disegni originali scelti dalla tav. XLI alla tav. LX, e con tavole scartate appartenenti al primo piano editoriale e altri disegni, al cui interno nel primo foglio è riportata la seguente annotazione simile a quella presente nel volume 1 vergata probabilmente dal figlio Francesco: "Tavole originali di Giuseppe Damiani Almeyda / op(era) Istituzioni ornamentali (da tav. 41 a tav. 60) / e altre tavole",
- volume I con studi preparatori, con etichetta "Istituzioni Architettoniche / estese / sullo studio dell’Antico / opera di / Gius(eppe) Damiani Almeyda / architetto ed ingegnere / vol. I".
Altri documenti grafici delle Istituzioni ornamentali si trovavano sciolti: disegni preparatori e schizzi sciolti
I 60 disegni delle Istituzioni architettoniche, opera intitolata successivamente Scuola italiana di Architettura civile, si trovavano conservati in un volume con copertina verde (chiamato qui "volume 4" con disegni originali scelti per la Scuola italiana di Architettura civile, a parte si trovavano le tavole scartate per La Scuola italiana di Architettura civile e gli studi preparatori.
Infine le stampe delle Istituzioni ornamentali erano conservate nel modo seguente: - una prima stampa di alcune litografie si trovava conservata in un volume di cartone telato verde (qui denominato "volume 5")
- il fascicolo di saggio (5 copie, di cui solo 3 complete di tutte le tavole)
- le bozze di stampa delle Istituzioni ornamentali con correzioni
- i saggi di stampa di tipografi diversi, tavole sciolte
Riordinamento dei documenti grafici
Nel progetto editoriale l'architetto inserì temi affrontati in altri momenti della sua vita, sia per le Istituzioni ornamentali che per le Istituzioni architettoniche; a questo proposito si ricordino il tema del Camposanto e del Caffè, soggetti presenti nel decennio 1853−1863 ed esibiti in occasione di Esposizioni, e quello del Teatro di musica, sviluppato in occasione del concorso per il Teatro Massimo. Numerosi sono gli esempi che assegnava come compiti ai suoi allievi di disegno elementare d'ornato e che si ritrovano tra le tavole delle Istituzioni, inoltre anche alcuni temi del disegno d'ornato furono presentati a mostre ed esposizioni. Pertanto non sempre si è in grado di distinguere quali, tra i disegni preparatori e gli schizzi, siano da considerarsi direttamente legati alla creazione delle tavole delle Istituzioni e quali invece siano con certezza da riferirsi a momenti precedenti. Si può solo ipotizzare che l'architetto abbia verosimilmente ripreso in mano alcuni tra i suoi bozzetti, studi preparatori e schizzi realizzati in altre occasioni adattandoli al nuovo scopo.
N.B.: in uno degli schizzi diversi delle Istituzioni ornamentali, in particolare quello che raffigura una protome leonina, si legge una nota manoscritta dell'architetto "Scuola di disegno per gli architetti", a indicare il motivo originario per cui fu schizzato o forse una prima ipotesi di intitolazione dell'opera.
Per il riordinamento delle tavole originali delle Istituzioni Ornamentali si è ritenuto opportuno lasciare le tavole dalla I alla LX nella sistemazione giunta fino a noi, le tavole scartate presenti nel volume con etichetta strappata sono state spostate ed inserite nel volume con etichetta volume I, gli studi preparatori, presenti nel volume I con etichetta volume I sono stati conservati a parte in una cartella insieme ad altri ritrovati sciolti appartenenti alla stessa categoria. Si sono quindi create tre sottounità così denominate:
- Istituzioni ornamentali − Studi preparatori e schizzi
- Istituzioni ornamentali − Disegni originali
- Istituzioni ornamentali − Tavole scartate
Anche i disegni relativi alle Istituzioni Architettoniche sono state ordinate nel modo seguente: - Scuola italiana di Architettura civile − Schizzi e studi preparatori
- Scuola italiana di Architettura civile − Proemio e disegni originali
- Scuola italiana di Architettura civile − Tavole scartate
Si fa presente che sono conservate a parte 26 copie del fascicolo in lingua italiana, inglese e francese, e numerose cartelle con le stampe delle Istituzioni ornamentali; è inoltre presente una cartella con numerosi cartoncini bianchi non utilizzati dal tipografo, cartoncino che l'architetto Damiani fece fare appositamente per l'opera, come si legge sulla nota presente sul frontespizio del fascicolo di saggio.
Documentazione collegata:
notizie sulle vicende legate alla questione della pubblicazione delle Istituzioni, in particolare sui viaggi e gli incontri fatti alla ricerca di finanziatori, si trovano anche nella corrispondenza con la moglie Eleonora Mancinelli, si veda in questo archivio la u.a. Carteggio con la moglie Eleonora, in particolare le lettere spedite da Londra, Parigi, Napoli, Torino nel 1883.
Si vedano inoltre:
serie “Scritti e pubblicazioni”, u.a. Prima esposizione italiana d’Architettura Torino 1890;
serie “Opere e lavori per il Municipio di Palermo”, sottoserie “Progetti (architettura, arredo urbano, urbanistica)”, u.a. Politeama Garibaldi di Palermo, sottounità Decorazione e lavori di finitura e completamento, nel verso di una lettera, 20 agosto 1883, dove si trova la minuta di una lettera nella quale si parla dell’imminente viaggio in Europa per cercare finanziatori per la pubblicazione delle “Istituzioni ornamentali ed architettoniche”
Stato di conservazione: discreto
Fonti
- Fundarò, Anna Maria, Le "Istituzioni ornamentali" di Giuseppe Damiani Almeyda, pp. 208-213, 1999
- Damiani, Mario, Le istituzioni architettoniche, pp. 12-20, Edizioni Salvare Palermo, 2008
- Barbera, Paola, Giuseppe Damiani Almeyda : artista, architetto, ingegnere, Pielle, 2008
- Barbera, Paola, Boito revisore delle _Istituzioni architettoniche e ornamentali sull'antico e sul vero_ di Damiani Almeyda, sta in "Camillo Boito moderno", vol. I, a cura di Sandro Scarrocchia, Mimesis Edizioni, 2018
Compilatori
- Antonia D'Antoni (archivista)
Link risorsa: http://www.archiviodamiani.it/fonds/952/units/15126